San Pio da Pietrelcina, al secolo Francesco Forgione (1887–1968), è uno dei santi più venerati e misteriosi del Novecento. Sacerdote cappuccino, portò visibilmente le stimmate di Cristo per cinquant’anni, fu confessore infaticabile, taumaturgo, profeta e mistico, ma anche uomo semplice, umile, obbediente e profondamente sofferente.
Per milioni di fedeli, “Padre Pio” fu un padre spirituale, un consigliere e un intercessore, vicino alle sofferenze dell’anima e del corpo. Accanto alla fama di santità, la sua vita fu anche segnata da forti incomprensioni, indagini ecclesiastiche e calunnie, che egli accettò con silenzio, pazienza e amore per la Chiesa.
Infanzia e vocazione precoce
Francesco Forgione nacque il 25 maggio 1887 a Pietrelcina, un piccolo paese della provincia di Benevento, in una famiglia contadina povera ma profondamente religiosa. Fin da bambino manifestò segni straordinari di vocazione e spiritualità: visioni dell’Angelo Custode, estasi, battaglie interiori, amore per la preghiera e per il silenzio.
A 15 anni entrò nel convento dei Cappuccini di Morcone, prendendo il nome di fra Pio. Dopo lunghi anni di studio e sacrifici – segnati da fragilità fisica, febbri misteriose e dolori cronici – fu ordinato sacerdote il 10 agosto 1910, a 23 anni. Poco dopo, iniziò a vivere periodi di malattia che lo costrinsero più volte a tornare a casa.
Arrivo a San Giovanni Rotondo e vita nascosta
Nel 1916, fra Pio fu trasferito nel convento di San Giovanni Rotondo, sul Gargano, dove rimase fino alla morte. Qui visse una vita di preghiera, penitenza e servizio spirituale, spesso immerso in estasi, combattimenti spirituali e visioni mistiche.
La sua giornata era rigidamente scandita:
- Messa all’alba, durata anche due ore per l’intensità spirituale,
- Confessioni per 10-12 ore al giorno,
- Recita quotidiana del Rosario, fino a 30 volte al giorno,
- Lettura spirituale, silenzio e offerta continua delle sue sofferenze.
Fu in questo luogo che si compì il grande mistero della sua vita: le stimmate visibili.
Le stimmate e le sofferenze fisiche
Il 20 settembre 1918, mentre pregava nel coro del convento, ricevette le stimmate: le cinque piaghe di Cristo – mani, piedi e costato – si aprirono nel suo corpo e rimasero sanguinanti, dolorose e inspiegabili per 50 anni. Le ferite, che non si infettavano e non cicatrizzavano, furono documentate da medici e testimoni, e suscitarono enorme devozione ma anche diffidenza.
Padre Pio soffrì fisicamente in modo inimmaginabile: dolori lancinanti, emorragie, febbri altissime (anche sopra i 48°C, secondo alcuni medici), emicranie, insonnia e una croce interiore di angoscia e abbandono spirituale, vissuta come partecipazione alla Passione di Gesù.
Miracoli, confessioni e fenomeni mistici
A San Giovanni Rotondo, migliaia di persone accorrevano da ogni parte d’Italia e del mondo per confessarsi con Padre Pio. Era famoso per:
- leggere nei cuori, svelare peccati non confessati e offrire parole profetiche,
- operare guarigioni miracolose, fisiche e spirituali,
- apparizioni bilocali: fu visto in luoghi lontani mentre era ancora nel convento,
- profondissima unione con Dio, testimoniata da lacrime, estasi, trasfigurazioni.
Molti testimoni parlano di miracoli immediati, conversioni improvvise, salvezze inspiegabili. Tuttavia, lui diceva sempre: «Io sono solo un povero frate che prega».
Ostilità, indagini e obbedienza umile
La fama crescente di Padre Pio attirò l’attenzione delle autorità ecclesiastiche, alcune delle quali lo guardavano con sospetto. Tra il 1923 e il 1933 fu sottoposto a dure restrizioni: gli fu vietato di celebrare Messa pubblicamente, di confessare e di ricevere visite.
Furono anni di grande sofferenza morale, vissuta senza mai ribellarsi. Obbedì in tutto, senza proteste né lamentele, rinnovando il suo abbandono totale alla volontà di Dio. Con il tempo, anche la Santa Sede riconobbe la sua santità e il suo frutto spirituale.
Negli anni ’50 e ’60, con il sostegno di alcuni medici e benefattori, fondò la Casa Sollievo della Sofferenza, ospedale all’avanguardia voluto per unire scienza e carità, considerato il suo “miracolo più grande”.
Declino fisico e morte
Negli ultimi anni di vita, Padre Pio fu sempre più debole e malato. Soffrì di problemi cardiaci, difficoltà respiratorie, artrite invalidante, anemia e dolori cronici. Tuttavia, continuò a celebrare la Messa ogni giorno, seduto e sorretto, e a confessare fino a quando le forze glielo permisero.
Il 23 settembre 1968, alle ore 2:30 del mattino, morì serenamente, dopo aver sussurrato per l’ultima volta «Gesù, Maria». Aveva 81 anni. Poco prima della morte, le stimmate scomparvero misteriosamente, lasciando la pelle integra, senza cicatrici.
Al funerale parteciparono oltre 100.000 persone. La sua tomba, a San Giovanni Rotondo, è oggi uno dei santuari più visitati del mondo.
Canonizzazione e devozione universale
Nel 1999, Giovanni Paolo II lo proclamò beato, e nel 2002 lo canonizzò santo, riconoscendo numerosi miracoli e grazie attribuiti alla sua intercessione. La devozione a San Pio è tra le più diffuse al mondo, specialmente in Italia, America Latina, Filippine e in numerose comunità emigranti.
È patrono:
- dei confessori,
- delle persone sofferenti,
- delle parrocchie e associazioni legate alla carità e alla preghiera.
Il suo carisma resta attuale: invita alla conversione del cuore, alla frequenza dei sacramenti, alla fede nella Provvidenza, alla vicinanza ai poveri e alla preghiera continua.
Conclusione
San Pio da Pietrelcina è stato un testimone luminoso del mistero della croce. Nella sua malattia, nelle stimmate e nelle persecuzioni visse una totale conformazione a Cristo. La sua morte serena, dopo una vita di sofferenza nascosta e amore instancabile per le anime, ha lasciato una scia di luce che ancora oggi illumina il cammino di milioni di fedeli. La sua figura unisce il cielo e la terra, il dolore e la guarigione, il silenzio e la potenza di Dio.