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Festa di Santa Chiara d’Assisi

Santa Chiara d’Assisi (1193-1253) è la prima “pianticella” di san Francesco. Fuggita di casa nella notte delle Palme per consacrarsi a Cristo povero, fonda con alcune compagne la comunità di San Damiano, origine dell’Ordine delle Clarisse. L’11 agosto la Chiesa celebra la sua salita al cielo: una festa che richiama la radicalità evangelica, la forza della contemplazione e la letizia che nasce da un cuore libero.

Origine storica della festa

Nel 1255, appena due anni dopo la morte di Chiara, papa Alessandro IV la proclama santa; pochi decenni dopo, i monasteri francescani celebrano già una memoria liturgica l’11 agosto.
Nel 1893 Leone XIII estende la festa a tutta la Chiesa universale, riconoscendo nell’esempio di Chiara un faro per la vita consacrata femminile. Oggi la ricorrenza è memoria obbligatoria nel calendario romano e solennità nei luoghi francescani, con celebrazioni che durano una settimana intera ad Assisi.

Vita e carisma di Santa Chiara

Chiara nasce in una famiglia nobile, ma attratta dalla predicazione di Francesco abbandona ricchezza e status sociale. Alla Porziuncola riceve l’abito della penitenza e sceglie la clausura di San Damiano. Nel 1253 ottiene il “Privilegio della Povertà”, che assicura alla sua fraternità il diritto di non possedere nulla.
Il carisma clariano si fonda su tre pilastri:

  • povertà assoluta come via di libertà e fraternità;
  • adorazione eucaristica prolungata, specchio dell’amore di Cristo povero;
  • vita di letizia, vissuta nel servizio reciproco e nella custodia della sorellanza.

Celebrazioni liturgiche e programmi

Le celebrazioni ad Assisi si svolgono tra la Basilica di Santa Chiara, che custodisce il corpo della santa, e la chiesa di San Damiano, dove Chiara visse quarant’anni.

  • Messa solenne dell’11 agosto con i Ministri generali francescani e la benedizione dei pane​lli votivi.
  • Veglia notturna di preghiera il 10 agosto, con adorazione e canti delle Clarisse.
  • Processione serale con la reliquia del velo di Chiara, fra fiaccole, cori e preghiere per i malati.
  • Giornate di studio su povertà evangelica, ecologia integrale e ruolo della donna nella Chiesa.
    Molti monasteri clariani nel mondo si uniscono in collegamento streaming, offrendo la possibilità di partecipare anche a chi non può recarsi ad Assisi.

Riti particolari nei monasteri

  • Benedizione dei “Pani di Santa Chiara” da distribuire ai poveri.
  • Lettura pubblica del testamento spirituale della santa.
  • Atto di affidamento delle famiglie alla sua protezione, con imposizione del velo benedetto.

Tradizioni popolari

In Italia e nel mondo la Festa di Santa Chiara d’Assisi ha generato usanze che fondono fede e cultura:

  • a Napoli si dona il Pane di Santa Chiara come gesto di carità;
  • in Sicilia si accendono lampade di cera, simbolo della “claritas” interiore;
  • in Francia (Lerino) si benedicono rose bianche, memoria di un miracolo attribuito alla santa;
  • nei conventi spagnoli le suore offrono dulces de almendra ai pellegrini.
    L’arte ha celebrato Chiara dagli affreschi di Giotto alla moderna icona digitale, presentandola come figura di luce e libertà femminile.

Attualità del messaggio

Il consumismo e l’ansia di possesso rendono la figura di Chiara sorprendentemente attuale. La festa ripropone:

  • uno stile di sobrietà che libera risorse per la solidarietà;
  • la centralità dell’adorazione, capace di generare pace interiore in un mondo frammentato;
  • la valorizzazione del genio femminile nella Chiesa e nella società;
  • una “luce digitale”: reti online di preghiera e condivisione clariana che testimoniano un carisma vivo nel XXI secolo.

Conclusione

La Festa di Santa Chiara d’Assisi rinnova l’invito evangelico alla povertà, alla gioia e all’amore gratuito: un cuore svuotato dai beni materiali diventa specchio limpido della luce di Cristo e segno di speranza per la famiglia umana.

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