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Palio di Provenzano, Siena

Il Palio di Provenzano è uno degli eventi più amati e sentiti di Siena, seconda solo al famoso Palio dell’Assunta. Questa corsa di cavalli, che si svolge ogni anno il 2 luglio, celebra la Madonna di Provenzano, una figura profondamente venerata dalla comunità senese. L’evento non è solo una manifestazione sportiva, ma un’espressione intensa di identità storica, fede religiosa e orgoglio contradaiolo. Scopriamo insieme l’origine, lo svolgimento e il significato di questa straordinaria festa.

Origini storiche del Palio di Provenzano

Il Palio di Provenzano ha origini antichissime, che risalgono al XVII secolo. L’evento venne istituito per onorare la Madonna di Provenzano, la cui immagine miracolosa, secondo la tradizione, salvò Siena da una terribile pestilenza nel 1599. La prima corsa ufficiale documentata si svolse nel 1656.

Il Palio di luglio fu dunque pensato come un atto di gratitudine e di devozione popolare, distinto dal Palio dell’Assunta, che invece si celebra il 16 agosto. Ancora oggi, questa doppia ricorrenza rappresenta uno dei momenti più alti della vita cittadina.

Quando si celebra il Palio di Provenzano

La data tradizionale del Palio di Provenzano è il 2 luglio. Questa giornata è preceduta da una serie di eventi e rituali che preparano la città alla corsa:

  • L’assegnazione dei cavalli alle contrade tramite sorteggio.
  • Le prove ufficiali, durante le quali si testano i cavalli e i fantini.
  • La “tratta”, ovvero la scelta del cavallo per ciascuna contrada.
  • La benedizione del cavallo, un momento particolarmente emozionante che si svolge in ogni chiesa di contrada.

Tutto culmina con la corsa vera e propria, seguita da festeggiamenti che durano spesso per giorni.

Come si svolge il Palio di Provenzano

Il Palio di Provenzano si corre nella celebre Piazza del Campo, trasformata per l’occasione in un circuito ovale ricoperto di tufo. Dieci contrade, estratte a sorte tra le diciassette esistenti, si sfidano montando a pelo, cioè senza sella, cavalcando cavalli addestrati appositamente per questa gara.

Le fasi principali sono:

  • Il Corteo Storico, con centinaia di figuranti in costume medievale che sfilano prima della corsa.
  • La “mossa”, ovvero l’allineamento delle contrade ai canapi, spesso lunga e carica di tensione.
  • La corsa vera e propria, che prevede tre giri completi della piazza.
  • La vittoria viene assegnata non solo al cavallo con il fantino, ma anche al cavallo scosso (senza cavaliere) che riesce ad arrivare primo.

Vince la contrada che per prima taglia il traguardo, ricevendo il Drappellone, il prezioso stendardo dipinto ogni anno da un artista diverso.

Il significato religioso e culturale

Il Palio di Provenzano è profondamente legato alla devozione verso la Madonna di Provenzano, la cui immagine miracolosa si trova nella Basilica omonima. L’evento è vissuto non solo come una competizione, ma come un atto di fede collettiva, una preghiera corale che si esprime attraverso il coraggio e la passione della corsa.

Dal punto di vista culturale, il Palio:

  • Rafforza l’identità delle contrade e il senso di appartenenza.
  • Mantiene vive antiche tradizioni artigianali e musicali.
  • Celebra la storia medievale di Siena con rievocazioni spettacolari.
  • Educa le nuove generazioni ai valori della lealtà, del coraggio e del rispetto delle radici.

La dimensione sacra e quella profana si fondono in un’unica, straordinaria manifestazione di vita cittadina.

Le contrade protagoniste

Ogni anno partecipano dieci contrade, selezionate in base a un sistema di rotazione e sorteggio. Le contrade sono vere e proprie comunità, ognuna con la propria storia, simboli, colori e rivalità.

Tra le contrade più note ricordiamo:

  • Oca
  • Torre
  • Aquila
  • Pantera
  • Drago
  • Bruco
  • Istrice
  • Leocorno
  • Nicchio
  • Selva

Ciascuna contrada organizza tutto l’anno eventi, feste e attività sociali, culminanti nella grande sfida del Palio.

Curiosità sul Palio di Provenzano

Il Palio di Provenzano è ricco di episodi curiosi e aneddoti che ne arricchiscono il fascino:

  • La corsa può essere vinta anche da un cavallo senza fantino: conta il coraggio e la resistenza dell’animale.
  • Ogni contrada ha il proprio inno e i propri riti scaramantici prima della gara.
  • Gli striscioni di vittoria vengono spesso ricamati a mano da artigiani locali, rendendo ogni Drappellone un pezzo unico.
  • Alcune rivalità tra contrade risalgono a secoli fa e si manifestano con colorite schermaglie durante tutto l’anno.

Questi elementi contribuiscono a rendere il Palio una tradizione viva, emozionante e profondamente autentica.

Conclusione

Il Palio di Provenzano è un’esplosione di emozioni, storia e fede che ogni anno rinnova il profondo legame tra Siena, le sue contrade e la Madonna di Provenzano. Partecipare o assistere a questo evento significa entrare in contatto con uno dei patrimoni culturali più autentici e vibranti d’Italia, dove passato e presente si fondono in una celebrazione senza tempo.

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