Futuro Remoto è uno dei più antichi e importanti festival scientifici d’Europa, nato nel 1987 per iniziativa della Fondazione IDIS-Città della Scienza. Ogni anno, questo evento coinvolge migliaia di persone, trasformando Napoli in un grande laboratorio a cielo aperto dove la scienza esce dai laboratori e incontra i cittadini.
Il festival è un punto di riferimento per studenti, famiglie, ricercatori, imprenditori e semplici curiosi, che qui trovano un’occasione unica per avvicinarsi ai temi dell’innovazione, della sostenibilità, della tecnologia e della ricerca scientifica attraverso esperienze concrete, coinvolgenti e formative.
Le origini e lo spirito di Futuro Remoto
La prima edizione di Futuro Remoto risale al 1987, quando ancora parlare di divulgazione scientifica in Italia era una novità assoluta. L’idea nacque con l’obiettivo di rendere la scienza accessibile a tutti, creando uno spazio di dialogo tra il mondo della ricerca e la società civile.
Nel corso degli anni, il festival è cresciuto fino a diventare una piattaforma diffusa, che coinvolge università, enti di ricerca, musei, scuole, startup, imprese innovative, istituzioni pubbliche e cittadini. È un festival che promuove una scienza partecipata, democratica e inclusiva, dove ogni visitatore è protagonista.
Quando si svolge Futuro Remoto
Futuro Remoto si tiene ogni anno in autunno, generalmente nel mese di ottobre o novembre, per la durata di quattro o cinque giorni. Le date cambiano di anno in anno, ma la manifestazione segue un calendario ricco di appuntamenti quotidiani, suddivisi tra attività mattutine per le scuole e laboratori, conferenze e spettacoli aperti al grande pubblico nel pomeriggio e nella sera.
La sede principale è la Città della Scienza, nel quartiere di Bagnoli, ma il festival si estende anche ad altri luoghi significativi di Napoli, come piazze, teatri, università, centri culturali e spazi pubblici, rendendo l’intera città protagonista della manifestazione.
Cosa offre il festival
Futuro Remoto propone ogni anno un tema centrale, attorno al quale si costruisce l’intera programmazione. Le attività sono pensate per coinvolgere persone di ogni età, livello di formazione e provenienza. Tra le proposte più apprezzate troviamo:
- Laboratori interattivi: per imparare facendo, sperimentando e costruendo;
- Spettacoli scientifici: che uniscono scienza, teatro, musica e tecnologia;
- Incontri con ricercatori e divulgatori: per approfondire tematiche d’attualità;
- Tavole rotonde e talk: sui grandi temi globali come il cambiamento climatico, l’intelligenza artificiale, la robotica, la medicina del futuro;
- Installazioni multimediali e mostre: esperienze immersive e visive;
- Attività didattiche per le scuole: moduli formativi su misura, percorsi STEM, orientamento.
Ogni edizione coinvolge oltre 200 partner scientifici, italiani e internazionali, che mettono a disposizione le loro competenze per realizzare esperienze accessibili, divertenti e allo stesso tempo rigorose dal punto di vista dei contenuti.
Il valore educativo e sociale di Futuro Remoto
Futuro Remoto ha anche una forte valenza educativa e sociale. Il festival non si limita a diffondere la conoscenza scientifica, ma mira a stimolare lo spirito critico, a combattere le disuguaglianze nell’accesso al sapere e a promuovere la partecipazione attiva alla costruzione del futuro.
È un’occasione per:
- avvicinare i giovani alle carriere scientifiche;
- rafforzare il dialogo tra scienza e cittadinanza;
- valorizzare il ruolo delle donne nella scienza e nella tecnologia;
- dare voce ai territori attraverso laboratori, storie e pratiche virtuose.
Il festival si propone anche come strumento per sostenere lo sviluppo sostenibile e per costruire una comunità della conoscenza diffusa, capace di affrontare con consapevolezza e responsabilità le grandi sfide del nostro tempo.
Conclusione
Futuro Remoto non è solo un festival, ma un’esperienza collettiva e trasformativa. È un viaggio dentro il mondo della scienza che parla al cuore e alla mente, che unisce ricerca e creatività, che coinvolge i cittadini in un processo continuo di scoperta e dialogo. A Napoli, ogni autunno, la scienza diventa festa, incontro e opportunità.