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Vita di San Francesco di Paola

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San Francesco di Paola (1416–1507) è uno dei santi eremiti più straordinari della storia della Chiesa. Fondatore dell’Ordine dei Minimi, visse in Calabria una vita di preghiera, austerità, penitenza e miracoli, guadagnandosi la fama di profeta, taumaturgo, consigliere dei re e amico dei poveri.

Vissuto in un’epoca segnata da guerre, carestie e crisi spirituale, Francesco fu luce di pace e carità, predicatore silenzioso e potente, esempio vivente di povertà evangelica. Morì ultracentenario, venerato da migliaia di persone, e ancora oggi il suo culto è tra i più forti dell’Italia meridionale e della Francia.

Origini, infanzia miracolosa e voto di consacrazione

Francesco nacque il 27 marzo 1416 a Paola, in Calabria, da Giacomo Martolilla e Vienna da Fuscaldo, contadini poveri ma molto devoti. Era figlio atteso: fu concepito dopo preghiere insistenti al santo patrono San Francesco d’Assisi, a cui i genitori promisero che, se fosse nato un figlio, lo avrebbero consacrato alla vita religiosa.

Francesco sin da bambino mostrò segni di santità straordinari:

  • si ritirava in preghiera fin dalla tenera età,
  • faceva digiuni spontanei,
  • guarì miracolosamente da un’infezione agli occhi grazie all’intercessione di San Francesco.

A 13 anni, dopo un breve periodo in un convento francescano, si ritirò in una grotta presso Paola, cominciando una vita da eremita, dedicata alla contemplazione, al silenzio, alla penitenza.

Fondazione dell’Ordine dei Minimi

La fama del giovane eremita si diffuse rapidamente. Molti cominciarono a raggiungerlo per ricevere consigli e aiuto spirituale. Con l’approvazione ecclesiastica, nel 1435 fondò la comunità dei “Minimi”, chiamata così per la scelta di essere ultimi tra i minimi, secondo lo spirito evangelico:
«Io sono il più piccolo dei servitori di Cristo».

I Minimi si distinsero per:

  • una regola di vita severissima, più austera di quella francescana,
  • un voto aggiuntivo di vita quaresimale perpetua: niente carne, latte, uova o derivati (veganismo religioso),
  • silenzio, umiltà, povertà assoluta e servizio ai più deboli.

Francesco rifiutò ogni carica ecclesiastica, anche se venne più volte chiamato a Roma. La sua spiritualità attirò sia contadini che nobili, e i conventi dei Minimi si diffusero in tutta Italia meridionale e in Francia, dove il santo trascorse gli ultimi anni della sua vita.

Miracoli e fama di santità

San Francesco di Paola fu protagonista di innumerevoli miracoli, documentati già in vita e confermati da testimoni:

  • attraversò lo stretto di Messina camminando sulle acque, dopo che un barcaiolo si era rifiutato di traghettarlo,
  • resuscitò dei morti, secondo la tradizione, almeno tre persone,
  • guarì malati terminali e infermi, con il solo tocco o la preghiera,
  • moltiplicò pani e pesci per sfamare i poveri,
  • aveva il dono della bilocazione e della profezia,
  • fu venerato come santo già durante la sua vita, tanto da essere consultato da papi e re.

Tra i miracoli più noti, vi è quello del bambino nato morto riportato in vita davanti agli occhi della madre in lacrime, e l’episodio in cui riattaccò miracolosamente una gamba a un operaio amputato.

Missione in Francia e relazioni con i potenti

Nel 1483, su richiesta del re di Francia Luigi XI, malato e morente, Francesco fu invitato a trasferirsi in Francia. Accettò l’invito con obbedienza, nonostante il desiderio di rimanere nel suo eremo.

In Francia visse gli ultimi 24 anni della sua vita, esercitando:

  • un ruolo di consigliere spirituale presso la corte reale,
  • opera di mediazione tra sovrani e stati,
  • fondazione di nuovi conventi, in particolare a Tours e Plessis-lès-Tours.

Malgrado il favore reale, continuò a vivere in estrema povertà, dormendo su assi di legno e digiunando sempre. Non cercò mai potere o denaro, ma portava Cristo tra i potenti con mitezza e verità.

Malattia, morte e canonizzazione

Negli ultimi anni, Francesco fu colpito da gravi problemi intestinali e dolori cronici, ma non interruppe mai la preghiera e la guida della comunità. Morì il 2 aprile 1507, a 91 anni, venerato come santo da tutto il popolo di Francia e dai religiosi.

Fu canonizzato nel 1519 da Papa Leone X, solo 12 anni dopo la morte, grazie all’immensa fama di santità e ai miracoli testimoniati da numerosi vescovi e sovrani.

Il suo corpo fu venerato a Plessis fino alla Rivoluzione francese, quando fu profanato. Oggi le sue reliquie sono sparse tra Francia, Italia e altre località europee.

Patronati e culto

San Francesco di Paola è:

  • patrono della Calabria, dove il suo culto è profondissimo,
  • patrono della gente di mare, dei marinai e dei pescatori,
  • protettore dei viaggiatori e degli eremiti,
  • modello per chi vive una spiritualità radicale e contemplativa.

La sua festa liturgica si celebra il 2 aprile, giorno della sua morte.

Il suo culto è ancora oggi vivissimo:

  • in Italia meridionale, dove processioni, feste e devozioni popolari ne tramandano la memoria,
  • in Francia, dove è ancora venerato come “le saint italien”,
  • tra i religiosi, penitenti e laici desiderosi di vivere la povertà evangelica.

Attualità della sua testimonianza

San Francesco di Paola è un modello per l’oggi:

  • perché ci ricorda che la radicalità evangelica non è fanatismo ma amore totale per Cristo,
  • perché mostra che la santità può nascere nel silenzio e nel nascondimento,
  • perché è testimone di una spiritualità concreta, incarnata nel digiuno, nella preghiera e nella carità.

Conclusione
San Francesco di Paola fu un gigante della fede e della carità nascosta. Uomo di miracoli e di silenzio, fu ponte tra i poveri e i potenti, e fondò un Ordine che ancora oggi testimonia l’amore radicale per il Crocifisso e per il prossimo. La sua malattia, la sua povertà e la sua morte furono il sigillo di una vita interamente donata a Dio.

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