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Festa della Candelora

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La Festa della Candelora, celebrata il 2 febbraio, è una delle ricorrenze più antiche e ricche di simbolismo del calendario liturgico cristiano. Ufficialmente conosciuta come Presentazione del Signore al Tempio, questa festa commemora l’episodio narrato nel Vangelo secondo Luca (2,22-39), in cui Maria e Giuseppe presentano Gesù bambino al Tempio di Gerusalemme, secondo la Legge di Mosè. Durante questo rito, il vecchio Simeone lo riconosce come il Messia, definendolo “luce per illuminare le genti”.

La tradizione della benedizione e processione delle candele – da cui deriva il nome popolare “Candelora” – è il cuore di questa festa: la luce che illumina il cammino non è solo simbolica, ma è Cristo stesso, luce del mondo, venuto a rischiarare le tenebre del peccato e della morte. La Candelora rappresenta così l’incontro tra l’Antico e il Nuovo Testamento, tra l’attesa e il compimento, tra il vecchio Israele e la Chiesa nascente.

Origini storiche e sviluppo liturgico della Candelora

La Festa della Presentazione è tra le più antiche del cristianesimo. Si celebrava già nel IV secolo a Gerusalemme, dove era nota come Hypapante (in greco: “incontro”), proprio per sottolineare il momento in cui Simeone e Anna incontrano Gesù nel Tempio. Da Gerusalemme, la festa si diffuse in tutto l’Oriente e poi in Occidente, dove fu istituita ufficialmente da Papa Gelasio I intorno al 492.

Il rito della processione con le candele accese fu introdotto in Occidente come risposta cristiana a precedenti festività pagane legate alla luce e al ciclo stagionale (come i Lupercali o la festa della luce di febbraio). Le candele, benedette durante la liturgia, diventano segno di Cristo luce del mondo e della nostra chiamata ad essere luce nelle tenebre.

Nel calendario romano, la Candelora conclude simbolicamente il tempo di Natale e segna l’inizio della preparazione quaresimale. È anche legata alla purificazione rituale di Maria secondo l’usanza ebraica, anche se nella tradizione cristiana si sottolinea soprattutto la presentazione del Figlio di Dio.

Il significato spirituale della luce

La luce, simbolo centrale della Candelora, ha molteplici significati teologici e spirituali:

  • È Cristo, che illumina le coscienze e guida il popolo di Dio.
  • È la fede, che rischiara il cammino del cristiano anche nelle difficoltà.
  • È la presenza di Dio nella storia, che trasforma l’oscurità in speranza.

Simeone, nel suo canto (il Nunc dimittis), proclama che Gesù è luce per le genti e gloria del suo popolo Israele. Questo testo è diventato una delle preghiere più amate nella liturgia della Chiesa, recitato ogni sera nella Compieta. Simeone rappresenta l’umanità in attesa, mentre Maria è la madre che offre al mondo la vera Luce, senza trattenere nulla per sé.

La benedizione delle candele – che i fedeli portano a casa come segno di protezione – è un gesto concreto che esprime la volontà di portare Cristo nella propria vita quotidiana, nei momenti di oscurità, malattia o prova.

Aspetti mariani della festa

La Candelora è anche una festa mariana: celebra Maria che presenta il Figlio, offrendolo a Dio come ogni madre ebrea faceva secondo la Legge, ma con la consapevolezza che quel Figlio è il Figlio dell’Altissimo. Maria si fa allora arca vivente dell’alleanza, che dona al mondo la salvezza.

L’antico nome della festa in ambito latino era anche “Purificazione di Maria”, legato alla prescrizione rituale secondo cui una madre doveva compiere un rito di purificazione quaranta giorni dopo il parto. Questo aspetto, pur non essendo centrale nella riforma liturgica attuale, rimane parte della pietà popolare e rende la festa un’occasione per affidare a Maria le madri, i bambini, la famiglia e la maternità.

Tradizioni popolari legate alla Candelora

La Candelora è ricca di tradizioni popolari, simboli e proverbi che uniscono religiosità, agricoltura e osservazione del tempo. Alcune delle usanze più diffuse includono:

  • Benedizione delle candele, portate poi a casa e accese in momenti di tempesta, malattia o pericolo.
  • Processioni con le candele accese, spesso organizzate la sera del 1° febbraio o all’alba del 2.
  • Offerta dei bambini a Maria, in ricordo della presentazione di Gesù.
  • In molte zone rurali italiane, la Candelora è considerata termine stagionale che indica se l’inverno è agli sgoccioli o durerà ancora, come ricorda il proverbio: “Per la Candelora, se nevica o se plora, dell’inverno siamo fora; ma se è sole o solicello, siamo ancora a mezzo inverno bello.”
  • In alcune regioni si preparano dolci di forma circolare, simili a piccole lune, simbolo della luce e della ciclicità del tempo.

Rilevanza contemporanea della Candelora

In un’epoca segnata da incertezze e oscurità spirituale, la Candelora offre un messaggio di grande attualità: Cristo è la luce che non viene meno, anche nei momenti più bui. La festa ci chiama a rinnovare la nostra vocazione battesimale – ricevere la luce e diventare luce – e a portare speranza, misericordia e verità nel mondo.

È anche un giorno che invita alla contemplazione, alla gratitudine per la presenza di Dio e all’apertura a una fede che sa riconoscere il Signore nei piccoli segni, come fece Simeone nel volto di un neonato.

Conclusione

La Festa della Candelora è un ponte tra il tempo di Natale e quello della Passione, tra la luce che nasce e quella che si offrirà sulla croce. È una festa che unisce Cristo, Maria e l’umanità intera in un gesto di offerta, speranza e luce. Accendere una candela il 2 febbraio non è solo una tradizione: è un atto di fede che proclama che, anche nelle tenebre, la luce splende e le tenebre non l’hanno vinta

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